Guardando AG Carinae
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Sveliamo i segreti nascosti dietro alla realizzazione della splendida foto di AG Carinae scattata dal telescopio Hubble, non che l’affascinante realtà di ciò che riprende.
La prima cosa che salta all’occhio guardando questa immagine sono i colori bellissimi della nebulosa che avvolge la stella centrale.
A noi questa nebulosa appare come un anello, ma in realtà è una bolla che circonda la stella.
Questa stella è AG Carinae, nell’omonima costellazione della carena visibile nell’emisfero meridionale. E gli splendidi colori che vedete nella nebulosa non sono i suoi veri colori.
Capiamo prima di tutto come sono stati ottenuti i colori.
L'immagine è stata assemblata unendo centinaia di scatti in diverse lunghezze d’onda: dalla luce visibile all'ultravioletto. E il telescopio Hubble è il maestro delle foto nell'ultravioletto, perché questo intervallo di lunghezze d'onda può essere ripreso solo dallo spazio.
Tutti gli scatti originali sono in bianco e nero con centinaia di tonalità di grigio.
Per ottenere l’immagine che vedete, la Nasa ha sostituito ogni tonalità di grigio con tonalità di rosso, arancione, blu e azzurro.
Ora che abbiamo svelato la provenienza dei colori di questa immagine, passiamo ad analizzare ciò che ci mostra.
AG Carinae si trova a 20.000 anni luce dalla Terra, nella costellazione della Carena: nel mezzo della Via Lattea.
E’ piuttosto distante da noi, se paragonata ad altre stelle che probabilmente conosciamo di più.
AG Carinae è una stella variabile Supergigante blu molto instabile, che varia sia di luminosità che di dimensione.
Dalla Terra appare come una stellina che nei periodi più luminosi è a malapena visibile ad occhio nudo.
Ma nonostante ciò è una delle stelle più luminose della nostra galassia: ben 1.300.000 volte più del Sole.
Per fare un paragone la stella più luminosa del nostro cielo, Sirio, è luminosa appena 22 volte più del Sole.
Le dimensioni di AG Carinae variano da 60 a 115 volte quelle del Sole. Tornando ai paragoni: Sirio è solo il doppio del Sole.
E infine la massa: AG Carinae contiene 55 masse solari. Sirio contiene soltanto 2 masse Solari.
Riuscite ad immaginare come sarebbe il nostro cielo se AG Carinae fosse al posto di Sirio ?
Tutto questo è in linea con le stelle supergiganti blu, che sono tra le stelle più massicce e luminose conosciute.
Attorno alla stella AG Carinae vediamo un guscio di gas e polvere: una classica nebulosa planetaria.
Le stelle molto massicce come AG Carinae, emettono un vento stellare molto intenso. E spesso hanno esplosioni non violente ma che rilasciano molto materiale stellare.
Ciò avviene perché in alcuni periodi della loro vita turbolenta, la gravità ha la peggio sulla pressione generata dalla forte attività nucleare, con la conseguenza che la superficie stellare tende a dissolversi nello spazio circostante.
Il materiale rilasciato nel guscio, benché costituisca solo una frazione di massa di AG Carinae, si stima che sia pari a 10 volte la massa del Sole.
Inizialmente la nebulosa era molto piccola, ma nel corso dei millenni il forte vento stellare proveniente da AG Carinae lo ha allontanato fino a dove lo vediamo ora, dandogli un diametro che va dai 4 ai 5 anni luce.
Se AG carinae si trovasse al posto del Sole, guardando il cielo notturno alle sue spalle, potremmo scorgere il bagliore del guscio.
Tutto il Sistema Solare sarebbe all’interno del guscio, e la nube di Oort, limite estremo del Sistema Solare, sarebbe ad un quinto di distanza dal centro.
E questo guscio luminoso si estenderebbe fino alla stella più vicino a noi: Alpha Centauri.
Se ci pensate bene è davvero impressionante. E questa magia è avvenuta grazie al fatto che il forte vento stellare viaggia ad una velocità di circa 1.000.000 di km all’ora.
Se non riuscite ad immaginarvi questa velocità, pensate al fatto che la Terra si muove sulla sua orbita a 100.000 km all’ora, e in un anno percorre circa 950.000.000 di km.
La Terra impiegherebbe quindi circa 9 ore a percorrere lo spazio che percorre in un ora il vento stellare di AG Carinae.
Anche se in foto la nebulosa sembra piuttosto consistente, in realtà è molto rarefatta, per cui l’effetto che ha il vento stellare su di essa viene un po’ mitigato.
Il risultato è che il guscio di AG Carinae si espande a circa 100.000 km all’ora.
Tornando di nuovo ai paragoni, il suono si muove a 1.200 km all’ora.
Mettiamola così: il guscio gassoso che vedete in foto si sta espandendo quasi 100 volte più velocemente del suono percorrendo in sole 3 ore la distanza Terra-Luna.
Ma c’è un’altra cosa che salta subito all’occhio guardando questa immagine: l’alternarsi di zone color rosso con zone color blu.
Anche se questi sono falsi colori, indicano però dettagli ben precisi.
Le zone blu del guscio di AG Carinae, rappresentano strutture di micropolveri più dense del gas circostante.
Sono i nodi cometari delle nebulose planetarie.
Nonostante il nome. Queste formazioni non c'entrano nulla con le comete, ma il loro aspetto è molto simile.
Queste strutture sono costituite da ammassi di polvere illuminati dalla luce riflessa della stella centrale.
Nei nodi cometari la materia è almeno 1.000 volte più densa che nel resto della nebulosa planetaria.
Non a caso queste zone hanno un aspetto filamentoso, causato dall’attrito che genera il vento stellare quando si scontra con questi piccoli grumi più densi cercando di sfaldarli.
L’effetto è del tutto simile a quello del vento che porta in giro i granelli di sabbia sulla spiaggia.
Le zone rosse del guscio di AG Carinae, sono invece formate da gas di idrogeno e di azoto incandescenti.
Scaldati sicuramente dal fatto che appartenevano alla fornace di AG Carinae, ma mantenuti caldi anche dal costante irraggiamento della stella, che lo ricordiamo è una mostruosa supergigante blu.
L’abbondanza di rosso nella zona a sinistra dell’immagine indica dove il vento stellare ha attraversato una regione di materiale più rarefatto riuscendo a trascinare il gas all’esterno del guscio.
AG Carinae | |
---|---|
Distanza: | 20.000 a.l. |
Costellazione: | Carena |
Ascensione retta: | 10h 56m 11,58s |
Declinazione: | -60° 27′ 12,80″ |
Tipo di stella: | Supergigante blu |
Magnitudine: | 5,3 - 8,6 |
Dimensione: | 60 - 115 Masse solari |
Luminosità: | 1.300.000 volte il sole |
Tipo di nebulosa: | planetaria |
Dimensione della nebulosa: | 4 - 5 anni luce |
La prima cosa che salta all’occhio guardando questa immagine sono i colori bellissimi della nebulosa che avvolge la stella centrale.
A noi questa nebulosa appare come un anello, ma in realtà è una bolla che circonda la stella.
Questa stella è AG Carinae, nell’omonima costellazione della carena visibile nell’emisfero meridionale. E gli splendidi colori che vedete nella nebulosa non sono i suoi veri colori.
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Capiamo prima di tutto come sono stati ottenuti i colori.
L'immagine è stata assemblata unendo centinaia di scatti in diverse lunghezze d’onda: dalla luce visibile all'ultravioletto. E il telescopio Hubble è il maestro delle foto nell'ultravioletto, perché questo intervallo di lunghezze d'onda può essere ripreso solo dallo spazio.
Tutti gli scatti originali sono in bianco e nero con centinaia di tonalità di grigio.
Per ottenere l’immagine che vedete, la Nasa ha sostituito ogni tonalità di grigio con tonalità di rosso, arancione, blu e azzurro.
Ora che abbiamo svelato la provenienza dei colori di questa immagine, passiamo ad analizzare ciò che ci mostra.
AG Carinae
AG Carinae si trova a 20.000 anni luce dalla Terra, nella costellazione della Carena: nel mezzo della Via Lattea.
E’ piuttosto distante da noi, se paragonata ad altre stelle che probabilmente conosciamo di più.
AG Carinae è una stella variabile Supergigante blu molto instabile, che varia sia di luminosità che di dimensione.
Dalla Terra appare come una stellina che nei periodi più luminosi è a malapena visibile ad occhio nudo.
Ma nonostante ciò è una delle stelle più luminose della nostra galassia: ben 1.300.000 volte più del Sole.
Per fare un paragone la stella più luminosa del nostro cielo, Sirio, è luminosa appena 22 volte più del Sole.
Le dimensioni di AG Carinae variano da 60 a 115 volte quelle del Sole. Tornando ai paragoni: Sirio è solo il doppio del Sole.
E infine la massa: AG Carinae contiene 55 masse solari. Sirio contiene soltanto 2 masse Solari.
Riuscite ad immaginare come sarebbe il nostro cielo se AG Carinae fosse al posto di Sirio ?
Tutto questo è in linea con le stelle supergiganti blu, che sono tra le stelle più massicce e luminose conosciute.
Abbiamo parlato nel dettaglio di questo tipo di stelle nel nostro approfondimento: Westerlund 1, Le stelle più massicce della galassia sono qui
Il guscio
Attorno alla stella AG Carinae vediamo un guscio di gas e polvere: una classica nebulosa planetaria.
Le stelle molto massicce come AG Carinae, emettono un vento stellare molto intenso. E spesso hanno esplosioni non violente ma che rilasciano molto materiale stellare.
Ciò avviene perché in alcuni periodi della loro vita turbolenta, la gravità ha la peggio sulla pressione generata dalla forte attività nucleare, con la conseguenza che la superficie stellare tende a dissolversi nello spazio circostante.
Per capire meglio come si formano queste nebulose potresti dare un’occhiata al nostro approfondimento sulle nebulose planetarie
Il guscio di AG Carinae si è formato circa 10.000 anni fa durante una eruzione di questo genere. A quell’epoca sulla Terra era in corso l’ultima glaciazione.
Il materiale rilasciato nel guscio, benché costituisca solo una frazione di massa di AG Carinae, si stima che sia pari a 10 volte la massa del Sole.
Inizialmente la nebulosa era molto piccola, ma nel corso dei millenni il forte vento stellare proveniente da AG Carinae lo ha allontanato fino a dove lo vediamo ora, dandogli un diametro che va dai 4 ai 5 anni luce.
Se AG carinae si trovasse al posto del Sole, guardando il cielo notturno alle sue spalle, potremmo scorgere il bagliore del guscio.
Tutto il Sistema Solare sarebbe all’interno del guscio, e la nube di Oort, limite estremo del Sistema Solare, sarebbe ad un quinto di distanza dal centro.
E questo guscio luminoso si estenderebbe fino alla stella più vicino a noi: Alpha Centauri.
Abbiamo parlato delle dimensioni delle dimensioni del Sistema Solare in questo nostro approfondimento: Quanto è grande il Sistema Solare?
In poche parole, il guscio di AG Carinae ha percorso circa 2,5 anni luce in 10.000 anni.
Se ci pensate bene è davvero impressionante. E questa magia è avvenuta grazie al fatto che il forte vento stellare viaggia ad una velocità di circa 1.000.000 di km all’ora.
Se non riuscite ad immaginarvi questa velocità, pensate al fatto che la Terra si muove sulla sua orbita a 100.000 km all’ora, e in un anno percorre circa 950.000.000 di km.
La Terra impiegherebbe quindi circa 9 ore a percorrere lo spazio che percorre in un ora il vento stellare di AG Carinae.
Anche se in foto la nebulosa sembra piuttosto consistente, in realtà è molto rarefatta, per cui l’effetto che ha il vento stellare su di essa viene un po’ mitigato.
Il risultato è che il guscio di AG Carinae si espande a circa 100.000 km all’ora.
Tornando di nuovo ai paragoni, il suono si muove a 1.200 km all’ora.
Mettiamola così: il guscio gassoso che vedete in foto si sta espandendo quasi 100 volte più velocemente del suono percorrendo in sole 3 ore la distanza Terra-Luna.
Ma c’è un’altra cosa che salta subito all’occhio guardando questa immagine: l’alternarsi di zone color rosso con zone color blu.
Anche se questi sono falsi colori, indicano però dettagli ben precisi.
Le zone blu
Le zone blu del guscio di AG Carinae, rappresentano strutture di micropolveri più dense del gas circostante.
Sono i nodi cometari delle nebulose planetarie.
Nonostante il nome. Queste formazioni non c'entrano nulla con le comete, ma il loro aspetto è molto simile.
Queste strutture sono costituite da ammassi di polvere illuminati dalla luce riflessa della stella centrale.
Nei nodi cometari la materia è almeno 1.000 volte più densa che nel resto della nebulosa planetaria.
Non a caso queste zone hanno un aspetto filamentoso, causato dall’attrito che genera il vento stellare quando si scontra con questi piccoli grumi più densi cercando di sfaldarli.
L’effetto è del tutto simile a quello del vento che porta in giro i granelli di sabbia sulla spiaggia.
Abbiamo parlato in dettaglio di come si formano i nodi cometari in questo approfondimento unico: Cosa sono i nodi cometari.
Le zone rosse
Le zone rosse del guscio di AG Carinae, sono invece formate da gas di idrogeno e di azoto incandescenti.
Scaldati sicuramente dal fatto che appartenevano alla fornace di AG Carinae, ma mantenuti caldi anche dal costante irraggiamento della stella, che lo ricordiamo è una mostruosa supergigante blu.
L’abbondanza di rosso nella zona a sinistra dell’immagine indica dove il vento stellare ha attraversato una regione di materiale più rarefatto riuscendo a trascinare il gas all’esterno del guscio.
Per capire meglio: